dottnet.menu.canale dottnet.menu.minisito dottnet.menu.ecm

Cinque anni per una diagnosi, un'indagine dà voce a malati rari

Malattie Rare Redazione DottNet | 17/07/2025 14:45

Analisi di Women in Rare per capire cause e impatto del ritardo

In Europa, una persona con malattia rara aspetta in media 5 anni prima di ricevere una diagnosi corretta. Un ritardo che può compromettere cure tempestive, qualità della vita, lavoro e benessere psicologico. Parte da qui l'indagine nazionale di Women in Rare, il progetto promosso da Alexion, AstraZeneca Rare Disease, in partnership con la federazione di associazioni Uniamo e con il contributo di Censis e Altems, per indagare le cause del ritardo diagnostico e il suo impatto. L'obiettivo è raccogliere dati per orientare politiche concrete e ridurre le disuguaglianze, soprattutto quelle che colpiscono le donne, spesso più esposte sia come pazienti che come caregiver.

"La difficoltà nel ricevere una diagnosi corretta e tempestiva ha costi umani, sanitari e sociali altissimi", afferma Ketty Vaccaro, responsabile area salute di Censis. "Comprendere le cause e le conseguenze di questi ritardi è il primo passo per progettare un sistema più equo".

pubblicità

Osservatorio nazionale nel campo delle malattie rare, Women in Rare mira, infatti, a produrre dati a supporto di interventi normativi e organizzativi, per migliorare la presa in carico e combattere le disuguaglianze, in primis quelle di genere, non solo tra i pazienti ma anche tra i caregiver: oltre il 90% di chi si prende cura di una persona con malattia rara è donna. Una condizione che espone a stress cronico, rinunce lavorative e isolamento sociale. "Mettere in luce il carico assistenziale invisibile delle donne è fondamentale per costruire politiche di sostegno e servizi inclusivi", spiega Annalisa Scopinaro (nella foto), presidente di Uniamo. I dati raccolti saranno utilizzati anche per aggiornare il primo database nazionale sulla condizione femminile nelle malattie rare, avviato con la prima edizione di Women in Rare.  "Il nostro obiettivo - sottolinea Anna Chiara Rossi, vicepresidente e General Manager Italy di Alexion, AstraZeneca Rare Disease - è contribuire alla costruzione di una sanità più equa, basata su dati oggettivi. Vogliamo fare in modo che nessuno venga lasciato indietro nel percorso di diagnosi e cura".

dottnet.title.comments

dottnet.article.related

Tra le richieste un Registro nazionale e l'inserimento tra le patologie rare

Rapporto MonitoRare. Boschi, 'aggiornare panel per salvare vite'

Monitorare 2024, Italia seconda in Ue ma restano disuguaglianze

Chirurgia robotica, protoni, ioni carbonio, intelligenza artificiale: tecnologie di frontiera che promettono di cambiare il destino dei pazienti colpiti da tumori rari. A guidare questa rivoluzione è l’INT di Milano

dottnet.article.interested

Associazioni e Clinici: “Occorre usare il periodo di sospensione della decisione della Commissione Europea, disposto dalla Corte di Giustizia, per trovare una soluzione che tuteli le persone in trattamento"

E' una malattia rara e senza terapie. Coinvolti 175 piccoli pazienti

Un ponte tra pazienti, comunità scientifica e istituzioni per sensibilizzare e portare a conoscenza il complesso mondo delle Vasculiti ANCA-Associate

La XLH colpisce molti aspetti dell’organismo, con un’ampia gamma di sintomi diversi nel corso della vita, con il risultato che può essere scambiata per altri tipi di disturbi e patologie muscoloscheletriche

dottnet.article.latest

dottnet.pagina.piuletti