
Ritardato da 3 a 7 anni con 3.000-7.500 passi al giorno
Aumentare anche solo leggermente il numero di passi compiuti ogni giorno può aiutare a rallentare la progressione verso l'Alzheimer nelle persone ad alto rischio: il declino cognitivo viene ritardato di tre anni nelle persone che camminano solo 3.000-5.000 passi al giorno e di sette anni nelle persone che camminano 5.000-7.500 passi al giorno. Lo rivela uno studio su Nature Medicine, in cui i ricercatori del Mass General Brigham hanno scoperto che l'attività fisica si associa a un rallentamento del declino cognitivo negli anziani con livelli elevati di beta-amiloide, una proteina associata all'Alzheimer. Gli individui sedentari hanno un accumulo significativamente più rapido di proteine tossiche nel cervello e un declino più rapido delle funzioni cognitive e quotidiane.
Si stima oggi che in Italia vi siano circa 1.200.000 casi di demenza nella fascia di età uguale o superiore ai 65 anni e circa 24.000 casi di demenza giovanile compresi nella fascia di età 35-64 anni
"La durata dell’ischemia o dell’emorragia, il territorio cerebrale colpito e soprattutto la tempestività del trattamento. L’efficacia delle terapie acute è strettamente legata alla precocità dell’intervento"
Asportati chirurgicamente 44 chilogrammi di tumore benigno in un paziente con Neurofibromatosi plessiforme
Dal Congresso della Società Italiana di Neurologia le ultime evidenze sui progressi tecnologici e terapeutici nel trattamento delle patologie neurologiche
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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