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Con i generici lo Stato risparmia

Farmaci Redazione DottNet | 17/07/2008 09:54

In un clima in cui tagliare i costi in ogni settore è diventata la priorità, c'è una voce che continua a far risparmiare allo Stato somme consistenti, nonostante una pubblicità non sempre positiva.

I farmaci generici nel 2008 produrranno minori spese per il Servizio sanitario nazionale per circa 625 milioni di euro, grazie a una trentina di molecole che perderanno il brevetto nel corso dell'anno. Secondo i dati dell'Assogenerici, l'associazione che riunisce i produttori dei farmaci il cui brevetto è scaduto, nel corso di quest'anno, saranno più di 30 i principi attivi che perderanno la copertura brevettuale e che quindi potranno essere prodotti da qualsiasi azienda farmaceutica, che aggiungeranno 119 milioni di euro ai risparmi che già si ottengono dalle altre. Questo dato è molto superiore a quello dello scorso anno, quando secondo l'Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa) il risparmio è stato di 450 milioni di euro.

Se per lo Stato il passaggio agli equivalenti per la fascia A, quella rimborsata integralmente, è ormai automatico, ancora molto bisogna fare per fare entrare i farmaci equivalenti tra le preferenze dei cittadini:''la percentuale di cittadini che scelgono il generico è ancora molto bassa rispetto al resto d'Europa - conferma Luciano Caprino, farmacologo dell'università La Sapienza di Roma - questo deriva probabilmente dal fatto che a consumare più farmaci sono le persone anziane, per cui è difficile lasciare la medicina che hanno usato magari per diversi anni''.

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Secondo l'esperto, però, si è superata la 'diffidenza' nei confronti dei farmaci equivalenti, che faceva sostenere a qualcuno che in realtà non sono esattamente uguali a quelli che sostituiscono:''la tendenza al loro utilizzo è in aumento - spiega Caprino - probabilmente c'è anche un effetto 'passaparola', con chi li usa che diffonde la voce che funzionano''. Sempre secondo i dati di Assogenerici, nel 2007 si è avuto un aumento di confezioni vendute per i generici del 24% (149 milioni contro i 120 dell'anno prima, circa l'8,5% sul totale) mentre dal punto di vista della spesa generata l'aumento è stato del 30%. In media il prezzo con l'introduzione del generico scende di circa il 30-40%. ''Nel 2007 - scrive l'associazione - le molecole che hanno contribuito maggiormente a contenere la spesa sono il lansoprazolo (un gastroprotettore), il lorazepam (un ansiolitico) e l'antibiotico amoxicillina''. Ancora molto c'è da fare comunque per avvicinarsi alla media europea, che dal punto di vista delle vendite parla di un 18,5% nel 2006 contro l'8,5% italiano. In totale in tutta la Ue risparmi dai generici superano i 13 miliardi di euro.

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