E' grande un terzo di millimetro. Si infila ovunque nelle nostre case e nell'aria. Si nutre di pelle, unghie, peli. Sopra i 1.500 metri di altitudine non si riproduce, ma al di sotto di questa soglia è letale per l'uomo poiché causa asma, sinusiti, riniti e malattie respiratorie.
E' l'acaro, artropode parassita dell'uomo e di tutti i mammiferi domestici, i cui danni per la salute sono stati scoperti 50 anni fa all'università di Leiden (Olanda). Se ne è parlato a Roma, dove sono intervenuti esperti italiani in un confronto video con i colleghi stranieri in collegamento proprio dalla città olandese. "Le malattie respiratorie causate dall'acaro - sottolineano in coro gli specialisti - sono una vera e propria emergenza di questo millennio. Hanno sostituito di fatto la tubercolosi e le malattie infettive"."Per contrastare il problema - spiega Vincenzo Patella, responsabile dell'unità operativa di allergologia e immunologia clinica all'ospedale civile di Agropoli dell'azienda sanitaria di Salerno - bisogna andare dallo specialista in modo da avere una diagnosi certa e veloce. L'acaro è un grande nemico dell'uomo perché alberga in tutti i posti che frequentiamo".
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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