Nuove speranze nella lotta al melanoma da uno studio tutto italiano che ha guadagnato le pagine della rivista 'Oncology Reports'. La ricerca, condotta dall'Ibim-Cnr, indica alcuni derivati della porfirina quali candidati per mettere a punto terapie contro questo tumore cutaneo: il più letale per la popolazione di pelle chiara.
Il melanoma è la forma più aggressiva di cancro cutaneo nella popolazione caucasica di pelle chiara, ricordano gli esperti. La sua resistenza agli attuali trattamenti antitumorali è nota e rende essenziale l'individuazione di nuovi e più efficaci agenti chemioterapici. Lo studio 'tricolore', firmato da Giovanna Barbieri e Maria Assunta Costa dell'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Palermo, ha identificato una nuova classe di derivati della porfirina (sintetizzati dal gruppo capitanato da Lorenzo Pellerito, del Dipartimento di chimica generale e inorganica dell'ateneo di Palermo), la cui efficacia come potenziali farmaci antitumorali è basata sulla proprietà della porfirina accumularsi in grande quantità e per lunghi periodi di tempo solo nelle lesioni tumorali.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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