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Tumori, ecco i farmaci che li mandano ko

Farmaci Redazione DottNet | 17/06/2009 20:55

Mandare in corto circuito la rete di segnali che danno energia ai tumori per neutralizzare le cellule tumorali: è questa la nuova linea di attacco dei nuovi farmaci anticancro, 23 dei quali si stanno già sperimentando sull'uomo. L'approccio è completamente nuovo, ma ''i bersagli terapeutici sono maturi'', spiega Pier Paolo Pandolfi, del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston e Harvard University, e in questi giorni in Italia per un confronto a 360 gradi con i ricercatori europei e statunitensi che stanno lavorando sui nuovi farmaci. A organizzare l'incontro è il Centro di Biotecnologie Molecolari dell'università di Torino.
 

- FARMACI REALI: ''è imprevedibile quando questi nuovi farmaci potranno entrare nella clinica'', dice Emilio Hirsch, dell'università di Torino. ''In alcuni casi - spiega - i test richiedono un alto numero di pazienti e di conseguenza hanno tempi lunghi e costi altissimi''. Ma è anche vero, aggiunge, che ''si sta facendo un grande sforzo per selezionare al meglio i pazienti che avranno i benefici maggiori''. Si spera in questo modo di avere una misura dell'efficacia nel maggior numero di pazienti in un tempo limitato e con costi limitati''. E' ottimista anche Pandolfi, per il quale questo ''campo si sta evolvendo in maniera eccezionale e sta portando a nuovi farmaci non più futuribili, ma reali''.


- UNA CASCATA DI EVENTI: ad alimentare i tumori è una serie di eventi molecolari, fondamentali anche per tenere in vita anche le cellule staminali del cancro. ''Ci sono proteine che vengono attivate o disattivate da altre proteine'', dice Pandolfi, che con il suo gruppo ha descritto per primo questo meccanismo, individuando alcune delle molecole protagoniste, come l'ubiquitina, l'enzima Hausp, la proteina Pten. Tutti insieme, questi eventi molecolari formano un vero e proprio circuito, che i nuovi farmaci puntano a interrompere.

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Arsenico triossido e inibitori della Pten sono fra i primi farmaci di nuova generazione ad essere stati individuati.
- INTERROMPERE IL CIRCUITO: per farlo con i nuovi farmaci i ricercatori hanno individuato almeno due modi. Il punto di partenza è il fatto che le cellule tumorali hanno bisogno di una quantità di energia maggiore rispetto alle cellule sane: ''la loro è quasi una dipendenza'', osserva Pandolfi. C'è allora chi pensa di ridurre il flusso energetico nel circuito, in modo da normalizzare il livelli nelle cellule tumorali, neutralizzandole. C'è invece chi punta a sovraccaricare ulteriormente il circuito fino a far ''scoppiare'' le cellule malate. Un flusso di segnali eccessivo le costringe infatti al suicidio.
- UCCIDERE STAMINALI DEL CANCRO: ''creare un corto circuito nelle cellule tumorali - osserva Pandolfi - permette anche di eradicare le staminali del cancro, particolarmente sensibili alle fluttuazioni energetiche''. Un attacco di questo tipo, secondo l'esperto, riesce a colpire queste cellule anche quando sono silenziose e permette di evitare che possano creare recidive a distanza di anni.

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