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Confcooperative, no alla deregulation del farmaco

Farmaci Redazione DottNet | 17/07/2008 09:58

Ci sono settori e ambiti nei quali la liberalizzazione e la deregolamentazione a ogni costo possono produrre gravi controindicazioni danneggiando i cittadini anzichè avvantaggiarli, cosa questa molto evidente nel campo dei farmaci.
 

Lo ha detto Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative, intervenendo a Roma, all'assemblea di Federfarma Servizi nella nuova sede di Palazzo della Cooperazione. ''Bisogna discernere - ha aggiunto Mannino - tra i molti casi nei quali liberalizzare e allargare le maglie del mercato può ridurre i prezzi a beneficio dei consumatori, migliorare i servizi e spronare la competitività delle imprese e, invece, i casi nei quali bisogna utilizzare soluzioni che rispondono meglio alle esigenze dei cittadini''. ''Il farmaco, come sottolinea il legislatore e' un bene per la salute, non un prodotto commerciale.

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La farmacia, quindi, - ha detto Vito Novelli vicepresidente di Federconsumo - Confcooperative a cui aderiscono oltre 30 cooperative di distribuzione del farmaco - deve sempre piu' adeguare alle crescenti e complesse esigenze della società il suo contributo allo stato sociale per ribadire il primato del suo modello socio - sanitario nel presidio sul territorio. Quel primato che vede le 17mila farmacie italiane, radicate capillarmente, servire il 75% dei cittadini italiani che vive in centri al di sotto dei 10mila abitanti''.

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