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Medico condannato per terapie difformi alle regole prudenziali dettate da una società scientifica

Professione Mariano Paternoster | 01/07/2009 15:36

Si tratta di una condanna per omicidio colposo a seguito del decesso (per complicanze di embolia gassosa) di una paziente affetta da psoriasi, trattata, presso una casa di cura privata, mediante ozono-terapia con modalità difforme rispetto a quanto indicato dal protocollo della Società Italiana di Ossigeno Ozono Terapia (S.I.O.T.).

La Sentenza (Cassazione Penale, n. 22034 del 10 giugno 2005)
L’imputato ha utilizzato una terapia in fase sperimentale, non consigliata per la patologia della donna, con modalità pericolose e contrastanti con le regole prudenziali dettate dalla S.I.O.T., praticando il trattamento per un numero di giorni e di sedute superiori rispetto a quelli indicati ed in un periodo di tempo più ravvicinato, per di più effettuando la terapia in una struttura non adeguata, tanto da dover richiedere in fase critica l’intervento di un medico rianimatore del 118.
Ciò dimostra oltre ogni ragionevole dubbio, ma anche con certezza scientifica oltre che logica, il nesso eziologico tra la condotta del medico ed il decesso della donna.

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