La smart pill della GEye Mobile ha le stesse finalità della gastroscopia e la colonscopia, solo che è una capsula da ingerire per la diagnosi delle patologie dell'apparato digerente, trasmette i dati da una microcamera e si neutralizza entro poche ore. Silhouette Mobile è uno scanner portatile per l'analisi in profondità delle lesioni prodotto dalla neozelandese Aranz. La minisonda "confocale" ad alta risoluzione Cellvizio, sviluppata dalla Mauna Kea Technologies di Parigi, individua tessuti precancerosi che sfuggono ai tradizionali esami di endoscopia.
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La tecnologia per la dialisi "emodiafiltrazione online mista" è prodotta dalla tedesca Fresenius Medical Care ma concepita in Italia presso il reparto di Nefrologia di Seriate. Dalla Silicon Valley viene il sistema wireless che permette al medico di assicurarsi la corrispondenza tra un farmaco da somministrare e le informazioni contenute nel braccialetto con codice a barre indossato dal paziente. In tutto il mondo l'hitech sta rivoluzionando la medicina.
Le strumentazioni biomedicali create grazie ad elettronica, meccanica, ottica e nanotecnologie sostituiscono i bisturi e gli esami invasivi, accrescono le potenzialità diagnostiche, riducono gli effetti collaterali. Un settore che a livello mondiale conta 21mila aziende con un giro d'affari di 187 miliardi di euro e 850mila addetti. Le patologie diffuse come l'obesità e le malattie croniche costituiscono un terreno fertile, confermato dalla crescita dei capitali investiti.
Negli Usa nel 2008 il settore ha attratto capitali per 3,44 miliardi di dollari: erano 1,62 nel 2003. Vediamo qualche esempio, cominciando dal più sconcertante. Contro l'obesità è stata approvata dall'Fda un tecnica chirurgica endoscopica che riduce il volume dello stomaco con una tecnica parachirurgica: la Toga della californiana Satiety, una gastroplastica che si effettua con una tagliatrice meccanica inserita dalla bocca per ridurre lo stomaco in modo che il paziente si sazi con meno cibo.
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Non tutte le innovazioni sono così brutali: per diagnosticare il diabete ora c'è QuoTest: lo propone la britannica Quotient Diagnostics, è un sistema per misurare l'emoglobina glicosilata, A1c, ossia la media dello zucchero che c'è stato nel sangue negli ultimi 3 mesi. Rispetto alla misurazione della glicemia, il test riporta un quadro storico dell'andamento del diabete e aiuta a capire se dieta, attività fisica e medicine sono riuscite a tenere sotto controllo la glicemia.
La progressione del diabete è misurata in 3 minuti con l'uso di cartucce monouso per un micro prelievo di sangue che misura la concentrazione di A1c mediante la variazione della fluorescenza e visualizza il risultato sullo schermo. Concepito nell'ospedale San Bartolomeo di Londra, Quo Test è un presidio diagnostico utilizzabile sia nelle farmacie che negli studi medici.
È prodotta in Germania ma concepita in Italia presso il reparto di Nefrologia e Dialisi di Seriate (Milano) diretto da Luciano Pedrini, la tecnologia per la dialisi denominata emodiafiltrazione online mista. Dotata di un controllo computerizzato dell'andamento della seduta dialitica l'apparecchiatura della Fresenius Medical Care consente la massima depurazione possibile del sangue del paziente senza effetti collaterali e in tempi dimezzati. In Italia, dei 45.000 pazienti in dialisi circa 7.000 si affidano all'emodiafiltrazione, che permette di rimuovere una più alta quantità di tossine e assicura nei pazienti un tasso di sopravvivenza superiore del 35%.
Non è finita. Negli ospedali Usa ci sono 120mila morti l'anno per errori (scambio di farmaci, dosi errate e via dicendo) e così è nata IntelliDot, una soluzione wireless palmare. Concepito nei centri trasfusionali per garantire la corrispondenza tra campioni di sangue prelevati, pazienti, etichettatura dei tubi di analisi e delle borse di plasma, il sistema è già impiegato in 70 ospedali americani nella somministrazione dei farmaci.
Scannerizzando il codice a barre sul medicinale e quello stampato sul braccialetto identificativo del degente appare sullo schermo la conferma del trattamento e posologia. Novità nella diagnosi del tumore al seno invece con Flash, apparecchio in grado di fare una biopsia mammaria multicampione che richiede un unico inserimento per prelevare dei frammenti di tessuto. Basandosi sugli ultrasuoni, permette di estrarre dalla mammella i tessuti necessari senza infilare ripetutamente aghi o sonde nel petto della paziente. Il sistema è sviluppato dalla californiana Rubicor Medical, meno invasivo ma altrettanto completo.
Bisturi
CellVizio è una tecnica di imaging ad alta risoluzione sviluppata originariamente in astrofisica: una minisonda superflessibile esplora sotto la pelle con tecnologie simili a quelle laser e permette di identificare in dettaglio le microstrutture cellulari e subcellulari determinanti nella diagnosi precoce di lesioni tumorali. Consente di esplorare una superficie più vasta rispetto alle biopsie random. Ideata nei laboratori Mauna Kea Technologies di Parigi, individua tessuti precancerosi che sfuggono ai tradizionali esami di endoscopia.
Altre invenzioni sono frutto del caso: byproduct medicale delle tecniche di animazione in 3D usate al cinema, Silhouette Mobile è uno scanner portatile per l'analisi delle lesioni. Gli ingegneri della neozelandese Aranz Medical hanno collegato a un minipc una fotocamera digitale che consente di effettuare le misurazioni della profondità della lesione.
Anziché le invadenti gastroscopie, si può usare SmartPill, una capsula endoscopica che contiene una telecamera in miniatura che viaggia all'interno dell'intestino inviando informazioni ad un dispositivo ricevente indossabile, che saranno esaminati dallo specialista dopo un paio di giorni di vita normale. Quanto ai defibrillatori, la Philips propone un modello facile da usare, HeartStartHome, dal costo di meno di mille euro. OneTouchPing è invece un dispositivo, somigliante a un iPod, che racchiude un controllore di livelli di glucosio con un microinfusore di insulina.
Si applica in un punto del corpo poco visibile e sulla base delle informazioni rilevate calcola automaticamente l'insulina necessaria da iniettare. Infine, impianti drenanti alternativi alla chirurgia laser per curare il glaucoma sono stati sviluppati da Trascent Medical, start up della Silicon Valley, mentre Ventus Medical ha brevettato dei cerotti, Provent, che sostituiscono il fastidioso sistema di tubi e maschera che devono indossare le persone affette da apnea notturna che può essere letale.
Antonio Onorato
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