Dopo le numerose vicissitudini che li hanno interessati, sembra opportuno fare il punto sulla situazione contributiva dei medici in formazione specialistica. Il lavoro della Fondazione Enpam ha infatti raggiunto il risultato sperato, ed oggi l’aliquota contributiva loro richiesta per il versamento alla Gestione Separata dell’Inps è quella ridotta (17% del compenso, anziché il 25,72%).
Come si ricorderà, l’Inps, con la circolare n. 88 del 1° ottobre 2008, modificando il suo precedente orientamento, su indicazione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, aveva stabilito che per gli specializzandi dovesse essere sempre utilizzata l’aliquota piena, indipendentemente dalla loro iscrizione all’Enpam e dall’eventuale svolgimento di contemporanee attività professionali.
Da tale decisione, e dalle conseguenti indicazioni che prevedevano per le Università il recupero della contribuzione pregressa, dovuta e non versata dai giovani medici, si erano originate numerose iniziative di protesta, nelle quali l’Enpam si è sempre schierato al fianco degli specializzandi, garantendo loro in primis il supporto per le eventuali azioni legali da intraprendere, ma soprattutto il necessario appoggio politico presso i Ministeri competenti al fine di giungere ad una riconsiderazione delle determinazioni già assunte.
Già il 18 dicembre 2008 il Ministero del lavoro aveva rettificato il proprio orientamento, consentendo all’Inps, con messaggio n. 28284 del 19.12.2008, di ritornare provvisoriamente all’aliquota ridotta, in attesa del parere del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Infine, il diritto alla contribuzione in forma ridotta è stato definitivamente riconosciuto dall’Inps con messaggio n. 4317 del 24 febbraio 2009. In tale sede, l’Istituto ha fatto presente che il Ministero dell’Economia ha condiviso l’orientamento del Ministero del Lavoro in merito all’opportunità che “il medico in formazione specialistica non iscritto alla cassa professionale versi la contribuzione calcolata con aliquota piena, mentre quello iscritto alla cassa versi i contributi con aliquota ridotta”, alla stregua di tutte le altre categorie tenute alla contribuzione nella Gestione separata.
I medici in formazione specialistica, quindi, non vedranno la propria busta paga decurtarsi della contribuzione aggiuntiva, che sarebbe stata pari a circa 200 euro, e sarebbe stata interamente a loro carico, perché, anche se formalmente per due terzi il contributo graverebbe sul datore di lavoro, il loro compenso è onnicomprensivo. Gli specializzandi hanno anche scongiurato il rischio (previsto dalla prima circolare dell’Inps) di dover restituire tutti gli arretrati precedentemente percepiti.
Il primo obiettivo è stato dunque raggiunto: adesso si tratta di unificare e di riportare all’Enpam tutta la contribuzione dei medici in formazione specialistica, così come da diverso tempo chiedono gli stessi interessati. In questo caso, occorre uno specifico provvedimento legislativo, che la Fondazione sta cercando di promuovere, attraverso la partecipazione ad un tavolo tecnico da istituirsi presso il Ministero del Lavoro.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
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