Il biologo Joan Brugge della Harvard Medical School americana ha identificato un nuovo meccanismo che aiuta l'organismo a eliminare le cellule precancerose. I risultati dei suoi studi su coltura cellulare appaiono sulla rivista 'Nature'.
Alle cellule non piace stare da sole, spiegano gli esperti. Nei primi stadi di formazione di un tumore una cellula può essere spinta fuori dal suo ambiente a causa dell'eccessiva crescita. Ma risponde normalmente a questo stato di 'senzatetto' distruggendo il suo nucleo, ‘impacchettando' il suo Dna e offrendosi alle cellule immunitarie per essere fagocitata. In pratica, si suicida. Questo fenomeno, noto come apoptosi, blocca le cellule potenzialmente neoplastiche prima che abbiano la possibilità di proliferare. L'esperto Usa, però, è riuscito ora a dimostrare che esiste un altro processo che aiuta a uccidere queste cellule senzatetto e potenzialmente cancerose.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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