Negli ultimi 10 anni è stato registrato un vero proprio boom di carcinomi della tiroide dal diametro inferiore a un centimetro, chiamati microcarcinomi papilliferi. Se da un lato, infatti, è stato registrato un forte incremento di tutti i tumori maligni che colpiscono questa ghiandola endocrina, in base agli ultimi dati è emerso che il 60% di questi sono microcarcinomi. E' quanto emerge dal XII congresso multidisciplinare ''Il microcarcinoma papillifero della tiroide'' di Scanno (L'Aquila).
''Stiamo studiando questo aumento - spiega Guglielmo Ardito, co-presidente del convegno e responsabile dell'Unita' operativa di endocrinologia del centro Columbus del Policlinico Gemelli - in base alle statistiche degli interventi che effettuiamo annualmente. Al momento la nostra esperienza conferma che circa il 60% di tutte le lesioni maligne della tiroide sono attribuibili ai microcarcinomi''. Difficile, secondo gli esperti, stabilire delle cause certe per questa impennata. ''Sicuramente - continua Ardito - una parte dell'incremento dei casi registrati dipende dalla maggiore prevenzione''. Ecografie e aghi aspirati consentono un'immediata individuazione di queste forme tumorali che un tempo, quando il medico aveva solo le mani per visitare il paziente, non erano rilevabili viste le piccole dimensioni.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
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