E’ iniziata la validità della nuova polizza sanitaria Enpam, stipulata con la nuova compagnia Unisalute, dopo la disdetta delle Assicurazioni Generali. Il nuovo contratto, anche se condotto nel solco della precedente polizza, presenta numerosi elementi di novità, resi necessari dall’esigenza di contenere i costi ed aumentare i ricavi, per garantire l’equilibrio di gestione.
Nelle pieghe del testo emergono inoltre alcuni aspetti, in prima battuta trascurabili, che sembra qui opportuno sottolineare.
Le prime ombre provengono dagli incrementi dei costi del premio, generalmente nell’ordine del 70% in più, anche se in effetti i precedenti importi potevano davvero considerarsi fuori mercato.
Le sorprese maggiori, in senso negativo, provengono dall’assistenza diretta. I centri convenzionati con Unisalute sono infatti molti di meno di quanti non lo fossero con Generali e spesso anche meno qualificati; inoltre viene introdotto anche il concetto della equipe medica non convenzionata con la società assicurativa. In sostanza, se si vuole andare in una certa casa di cura convenzionata con l’assicurazione perché proprio lì opera un chirurgo di cui si ha particolarmente fiducia, non è affatto detto che si possa andare in assistenza diretta, perché quel chirurgo potrebbe essersi dichiarato indisponibile al convenzionamento.
Molto positiva pure l’introduzione della nuova garanzia, relativa alla diaria giornaliera per ricovero da malattia, senza intervento chirurgico e non causato da grave evento morboso, che consente la liquidazione di una indennità di € 65 per un massimo di 15 giorni.
Nonostante i punti di caduta più sopra enucleati, il vantaggio più significativo è rappresentato proprio dall’esistenza stessa della polizza e dalla piena continuità assicurata con la precedente gestione. In effetti sul mercato non è dato trovare un prodotto assicurativo così completo e così economico (nonostante i recenti aumenti); inoltre non vi sono limiti di età per gli assicurati, e questa caratteristica rende la polizza Enpam di fatto l’unica soluzione possibile per soggetti ultrasessantacinquenni e soprattutto per quanti tra loro (e sono molti) hanno patologie pregresse.
Ecco perché la nuova polizza rimane ancora grandemente valida per tutti.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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