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Fofi, soddisfazione per l’approvazione della legge sulle cure palliative

Farmaci Redazione DottNet | 18/09/2009 17:53

La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani esprime soddisfazione per l'approvazione alla Camera delle "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alleterapie del dolore".

"Si tratta di un passo decisivo per portare l'Italia agli standard europei in tema di cure palliative" commenta il presidente Andrea Mandelli. "Un passaggio che va a coronare l'azione svolta dal Ministero negli ultimi mesi per favorire il ricorso alle terapie antalgiche anche attraverso la semplificazione della prescrizione degli oppiacei, a oggi il trattamento più adeguato per il dolore grave". Tuttavia, proprio in tema di semplificazione della prescrizione e della dispensazione dei farmaci, potrebbe sorgere una difficoltà. "Se si
interpreta alla lettera la somma delle disposizioni contenute nel testo licenziato dalla Camera" spiega Andrea Mandelli "si conclude che con la nuova norma il farmacista è tenuto a comunicare all'ASL e agli Ordini provinciali tutte le prescrizioni dei farmaci contenuti nella Tabella II sezione A, il che comporterebbe un aggravio enorme del lavoro sia dei farmacisti sia degli Ordini, sia degli uffici delle ASL e dello stesso Ministero".


La questione nasce dal fatto che la comunicazione delle ricette era stata prevista solo per alcuni farmaci oppiacei prescritti su ricetta bianca in occasione della loro riclassificazione temporanea nella Sezione D della medesima tabella.

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"La comunicazione delle ricette bianche ha una sua ragion d'essere, perché si tratta di documenti che non vengono "tracciati" dal Servizio sanitario, mentre le ricette SSN, quelle rosse per intendersi, e a maggior ragione quelle a ricalco del ricettario degli stupefacenti, sono già oggetto di controllo e tracciamento da parte delle ASL. In pratica, si determinerebbe un doppio controllo che non è di nessuna utilità, ma rende molto macchinoso un capitolo dell'assistenza che invece si vuole semplificare e sveltire". La Federazione degli Ordini dei Farmacisti si augura che il legislatore chiarisca questo aspetto e rimuova quello che si prospetta come uno spreco di tempo e risorse. "Il farmacista è sempre più coinvolto direttamente nell'assistenza del cittadino, e il tempo che dedica agli adempimenti amministrativi deve per forza di cose sottrarlo a questa funzione primaria. Non mi sembra che in questo caso ne valga la pena".
 

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