Diventa sempre più mirata la cura dei tumori. Lo ha confermato a Venezia, in conclusione del quinto congresso sul futuro della scienza, il prof. Pier Paolo Di Fiore, dell'Istituto di oncologia molecolare dell'Università di Milano.
''Cominciamo davvero ad essere in condizione - ha detto - di poter non solo comprendere l'alterazione tumorale, ma di avere anche farmaci diretti contro queste alterazioni e di poter colpire le alterazioni in particolari tipi di tumore, sapendo quale farmaco dare a quale tumore''. Ciò è importante, ha aggiunto lo studioso, ''perchè quando si classificano i tumori lo si fa solitamente su base morfologica, e a noi - ha precisato - sembrano tutti la stessa cosa. Ma con il sequenziamento del gene, che permette di individuare le alterazioni del Dna, è stato possibile classificare ben 15 tipi differenti di tumore del seno''. ''Conoscere le alterazioni - ha spiegato Di Fiore - non significa solo avere i farmaci, ma significa anche poterli usare contro quella particolare sottoclasse di tumore''.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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