Un complesso intervento chirurgico multiorgano, di cui si contano una trentina di precedenti nel mondo, ha consentito di separare la trachea dall'esofago su una bambina di soli due mesi e dal peso di quattro chilogrammi, nell'ospedale Meyer di Firenze.
La piccola, che a distanza di due mesi dall'operazione è tornata a casa, in Lombardia, e gode di buona salute, era nata con la mancata separazione della trachea dall'esofago, un rarissimo difetto chiamato cleft laringo-tracheale completo. Era impossibile farle ingerire latte perchè dalla trachea il liquido invadeva i polmoni, anzichè passare regolarmente dall'esofago e poi nello stomaco, esponendola a gravissime infezioni. Per salvarla l'ospedale Meyer ha messo in campo uno staff multidisciplinare coordinato dal Lorenzo Mirabile, direttore dell'anestesia e rianimazione e responsabile di Endoscopia respiratoria.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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