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Riappare il ministero della Salute: manca solo l’ok della Camera

Sanità pubblica | 30/09/2009 15:36

Si appresta a tornare nel novero dei ministri, dopo 16 mesi di assenza, il titolare della Salute, attualmente viceministro del Welfare: con l'approvazione in prima lettura, mercoledì al Senato, del ddl 1691 che dispone, appunto, la ''Istituzione del Ministero della salute e incremento del numero complessivo dei Sottosegretari di Stato''.

 La norma, una volta varata in via definitiva anche alla Camera, porterà a 13 il numero dei ministri, e stabilisce in non più di 63 il numero complessivo dei componenti dell'Esecutivo. Sulla carta, il ministro della Salute avrebbe dovuto essere cancellato col decreto legislativo 300 del luglio 1999 (in attuazione della delega della legge 59 del 1997, la cosiddetta ''Bassanini 1'') che, a partire dal governo successivo, stabiliva di accorpare in un unico dicastero le competenze su lavoro, la salute e le politiche sociali: il numero di ministeri veniva fissato a 12. Questa norma, però, non ha mai avuto attuazione, fino all'anno scorso, col Governo Berlusconi 4.

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Fu infatti modificata prima ancora di entrare in vigore: col decreto legge 217 de giugno 2001 i ministri diventano quattordici, incluso quello della Salute (già della Sanità). E' la Finanziaria del 2008 a fissare nuovamente un tetto al numero dei ministeri, a decorrere dal Governo successivo: quello in carica. Il disegno di legge votato al Senato è stato approvato lo scorso 8 maggio dal Consiglio dei ministri: in quella riunione venne nominata il ministro (senza portafoglio) per il Turismo Michela Vittoria Brambilla, e attribuita la carica di vice ministro a cinque sottosegretari, tra i quali il ministro della Salute in pectore, Ferruccio Fazio.

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