Canali Minisiti ECM

"Peroxisome proliferator-activated receptors" nuovo target nelle malattie infiammatorie polmonari

Pneumologia Redazione DottNet | 09/09/2008 12:41

Patologie respiratorie come asma e BPCO rappresentano attualmente problemi rilevanti in ambito sanitario. Difatti, sono disponibili sul mercato potenti farmaci antinfiammatori per la cura dell’asma, ma il loro utilizzo può essere comunque legato a comparsa di effetti avversi, o non risultare egualmente efficace nel trattamento della BPCO.

Nuove prospettive terapeutiche sembrano aprirsi con l’individuazione di “peroxisome proliferator-activated receptors” (PPARs) PPAR gamma, PPARalfa e PPAR delta. In studi su modelli animali affetti da asma allergica, BPCO e fibrosi polmonare, è stato infatti osservato che PPARs sarebbero coinvolti nella cascata infiammatoria che caratterizza le suddette patologie respiratorie ed il trattamento con agonisti PPAR sarebbe dunque in grado di ridurre l’infiammazione apportando effetti benefici al paziente.
• Per saperne di più

pubblicità

Commenti

I Correlati

Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie

Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri

Ti potrebbero interessare

Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie

Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri

Ultime News

Più letti