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Tumore alla prostata, complicazioni quando l’intervento è meno invasivo

Oncologia Redazione DottNet | 14/10/2009 18:54

Un nuovo studio americano sugli effetti delle operazioni per il tumore della prostata ha individuato un tasso di complicazioni di lungo termine più alto del previsto in seguito agli interventi meno invasivi rispetto a quelli tradizionali.

La ricerca pubblicata su 'Jama' - la rivista dei medici Usa - ha osservato negli uomini che erano stati sottoposti a operazioni laparoscopiche una incidenza più elevata di problemi dell'erezione e di incontinenza urinaria rispetto ai pazienti che avevano avuto la prostata rimossa. A 18 mesi dall'intervento circa il 26,8% degli uomini che aveva subito laparoscopia aveva problemi di erezione e il 15,9% di incontinenza urinaria, contro il 19,2% di disfunzioni erettili e il 12,2% di incontinenza urinaria riscontrato tra chi aveva avuto la prostata rimossa. I pazienti che avevano avuto la laparoscopia hanno però sofferto meno complicazioni generali come polmonite o bisogno di trasfusioni sanguigne dopo l'operazione.

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Tutti i pazienti esaminati soffrivano di cancro della prostata ed avevano più di 65 anni di età: i due tipi di intervento hanno avuto lo stesso tasso di successo per quanto riguarda il controllo sul tumore. L'indagine è stata condotta al ''Brigham and Women hospital'' di Boston analizzando i dati relativi a 1.938 uomini che avevano avuto interventi minimamente invasivi, e di 6.899 pazienti che avevano subito operazioni di rimozione della prostata tra il 2003 ed il 2007.

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