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Ru 486, è scontro in Senato

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/10/2009 21:13

Scontro in commissione Sanità al Senato sull'indagine conoscitiva relativa alla pillola abortiva Ru486, con maggioranza e opposizione che si sono ritrovate in un vero 'muro contro muro'.

La rottura è avvenuta in merito alle finalità dell'indagine, che la commissione doveva definire in modo dettagliato. A spiegarlo è il senatore del Pd Lionello Cosentino, il quale ha anche sottolineato come l'evidente ''intento'' della maggioranza sia quello di ''interferire sulle decisioni dell'Agenzia del farmaco Aifa'', che ha dato il via libera alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'atto per l'autorizzazione all'immissione in commercio della Ru486. ''Martedì - ha precisato Cosentino - la commissione doveva definire il campo dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva Ru486.

A questo riguardo sono stati presentati due diversi documenti. In quello della maggioranza - ha spiegato - si afferma che l'indagine è volta a valutare gli aspetti clinici della Ru486 ed i suoi possibili rischi, ma è volta anche a valutare il ruolo stesso dell'Aifa e degli altri organi competenti e se le decisioni da essi prese siano o meno conformi ai parerei del ministero e dei suoi organi competenti''. In questo, ha denunciato Cosentino, ''si configura chiaramente un'interferenza da parte della maggioranza su quello che dovrebbe invece essere il ruolo autonomo dell'Aifa''.

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''Tutti i componenti dell'opposizione, cioè Pd e Radicali, più l'Idv - ha detto Cosentino - hanno votato contro la proposta della maggioranza sul percorso dell'indagine conoscitiva, poichè l'intento manifesto è quello di ritardare e interferire sulle decisioni che l'Aifa deve assumere per rendere possibile negli ospedali italiani l'uso della pillola abortiva''. L'opposizione ha quindi presentato un documento alternativo, in cui i senatori del Pd ''hanno apprezzato le decisioni del consiglio di amministrazione dell'Aifa che con l'autonomia di organo tecnico-scientifico che la legge le riconosce, ha assunto le proprie determinazioni senza attendere indicazioni esterne o subire impropri tentativi di pressione politica''. Il documento alternativo, ha rilevato Cosentino, ''chiede che l'indagine verta solo su due aspetti: se le procedure siano le migliori per la tutela della salute delle donne e se siano le più coerenti con la legge 194''.

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