Vivere immersi nel verde per sentirsi meglio, con effetti visibili sulla salute fisica e mentale.
La conferma che parchi, riserve e spazi 'green' migliorino la salute arriva da uno studio dell'università di Amsterdam che mostra, dati alla mano, che il verde a un passo dalla porta di casa ha ripercussioni positive sulla salute, contrastando soprattutto ansia e depressione, ma anche problemi cardiaci, neurologici e digestivi, disturbi scheletrici, diabete, infezioni respiratorie, asma, emicrania e vertigini.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health, è stata realizzata sui dati raccolti da 195 medici di famiglia olandesi su ben 350 mila persone. Ebbene, avere un'area verde a meno di un chilometro da casa finisce, a detta degli studiosi, per avere effetti positivi sulla maggior parte delle 24 patologie prese in considerazione dalla ricerca. In particolare, la possibilità di soffrire di depressione risulta ridotta di un terzo per chi vive in prossimità di un parco o di un giardino, con un'incidenza addirittura maggiore per i ragazzi sotto i 12 anni d'età.
"Questo studio mostra come le aree verdi producano effetti sulla salute pubblica da non sottovalutare - sottolinea Yolanda Maas, ricercatrice dell'ateneo di Amsterdam - Molte delle malattie prese in esame dalla nostra ricerca sono costose e difficili da trattare. Sostenere la realizzazione di giardini nelle aree urbane - conclude la studiosa - incoraggerebbe le persone a essere più attive e in buona salute".
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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