Si pensa normalmente (ed in effetti la legge dice proprio questo) che l’indennità di maternità sia un istituto esclusivamente femminile, riservato alle madri. Ma ogni regola ha le sue eccezioni, e a volte anche gli uomini possono godere di questo beneficio.
Nello specifico, il Comitato Esecutivo della Fondazione Enpam, nella seduta consiliare del 25 giugno 2009, ha deliberato di accogliere il ricorso amministrativo di un iscritto concedendogli il riconoscimento del suo diritto a percepire l’indennità di adozione di minore in alternativa alla moglie.
Questa decisione è stata adottata dall’Organo collegiale anche al fine di evitare un ulteriore aggravio di spese legali, nel caso in cui la controversia fosse stata trasferita in giudizio, tenuto conto del fatto che già in un precedente caso analogo, l’Ente era stato condannato al pagamento, in favore di un proprio iscritto, di una somma a titolo di indennità di adozione di minore alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 385/2005.
E’ abbastanza evidente, quindi, che quanti si trovano in una condizione del genere (medici uomini che hanno adottato un minore senza che la propria coniuge abbia avuto alcun beneficio economico) possono fare domanda di prestazione e, in caso di diniego, proporre ricorso all’Enpam con ottime possibilità di accoglimento.
Per tutti i casi di indennità al maschile, si può semplificare la situazione con questo breve schema di domanda e risposta:
Sono un libero professionista uomo, posso inoltrare domanda di indennità di maternità per parto in luogo di mia moglie?
No, le domande d’indennità di maternità a tutela del parto possono attualmente essere inoltrate dall’Enpam esclusivamente dalle iscritte libere professioniste donne, così come previsto dall’art.
Restano oggetto di valutazione specifica degli uffici alcuni casi eccezionali, quali ad esempio il decesso della madre, l’abbandono della stessa, ovvero l’affidamento esclusivo del minore al padre.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
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Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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