Un database genetico potrebbe offrire una previsione attendibile di ictus nei pazienti diabetici. Nell'ambito di una ricerca più vasta sulle possibilità di predire il rischio di ictus nella popolazione generale, condotta su un campione di 13 mila persone e frutto di una collaborazione fra Università Cattolica di Roma (Policlinico Gemelli), Università di Dundee (Scozia) e Wake Forest University Winston-Salem, North Carolina (USA), gli scienziati hanno potuto isolare 3700 casi di persone diabetiche e identificare così 5 mutazioni genetiche in base alle quali sarebbe possibile predire il rischio di ictus in tali soggetti.
I risultati complessivi di questo grande studio che in italiano prende il nome di “Modello Multigenico per il rischio di Ictus” non saranno disponibili prima di Febbraio 2010. Tuttavia, l'importante anticipazione riguardante i pazienti affetti da diabete è stata presentata nel corso del 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna, a Roma. “Si tratta di una novità assoluta – dichiara il dottor Roberto Pola, Ricercatore dell’Università Cattolica, Policlinico Gemelli di Roma – che ovviamente deve ancora essere testata a lungo, ma per la prima volta siamo riusciti a identificare un set di 5 varianti genetiche che se presenti e attive nei pazienti diabetici possono confermare un aumento del 20% del rischio di ictus ischemico”.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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