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Cancro alla prostata: si guarisce con le nanobombe

Oncologia | 05/11/2009 20:21

'Nanobombe' invisibili verranno presto sparate su pazienti con il cancro alla prostata: in un anno infatti inizieranno i primi studi clinici con nanoparticelle contro i tumori; probabilmente anche polmoni e seno saranno inclusi nelle sperimentazioni cliniche in un secondo tempo. A dare l'annuncio la BIND Biosciences, un'azienda di Cambridge, in Usa, fondata dagli scienziati che hanno creato e testato su animali queste nanosfere.

 Dopo il successo nelle sperimentazioni su animali, ha annunciato il vicepresidente della compagnia Jeff Hrkach, entro un anno inizieranno i test clinici su 25 pazienti. Si tratta di bombe piccolissime, il cui diametro è mille volte più piccolo di quello di un capello umano, che peraltro si rendono invisibili perchè sono rivestite di un 'mantello molecolare dell'invisibilità', che le fa passare indisturbate nell'organismo senza che il sistema immunitario le veda e le attacchi. Di fatto quello della non 'invisibilità' delle nanoparticelle era stato finora un problema senza soluzione che precludeva il loro utilizzo clinico.

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Secondo quanto si legge sul Times online, le nanoparticelle, munite di una specie di antennina-ancora che trova e si attacca solo alle cellule tumorali, trasportano il principio attivo del farmaco oncologico nella sede del tumore. Qui, una volta accumulate a ridosso del tessuto tumorale, rilasciano lentamente il principio attivo e mettono KO il cancro senza gli effetti collaterali delle normali terapie oncologiche. Curare il cancro dall'interno potrebbe rappresentare la nuova era dell'oncologia, inoltre le nanoparticelle potrebbero essere usate anche contro altre malattie come veicolo di farmaci in loco.

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