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Aziende omeopatici bloccate da 15 anni: AIFA lenta nel predisporre modelli registrazione

Farmaci Redazione DottNet | 11/11/2009 15:23

Norme non ancora attuate, blocco dell' immissione di nuovi farmaci sul mercato, carenza di esperti del settore nelle commissioni tecniche, mancanza di informazioni specifiche e impossibilità di detrazione fiscale dei medicinali.

E' il quadro emerso durante una conferenza stampa organizzata oggi in Senato da Omeoimprese, l'associazione italiana che rappresenta il 90% delle aziende produttrici e distributrici di medicinali omeopatici.
Dal 2006, infatti - ricorda una nota - è in vigore in Italia il decreto legislativo 219 del 24 aprile che, recependo una direttiva comunitaria, considera gli omeopatici farmaci a tutti gli effetti. Per l'attuazione della legge, però, occorre che l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) predisponga gli appositi modelli per la registrazione dei medicinali, necessaria per la loro immissione sul mercato. "Il regime transitorio della legge - spiega Fausto Panni, presidente di Omeoimprese - permette tutt' oggi la vendita dei soli omeopatici presenti sul mercato dal 1995, farmaci che devono comunque essere registrati entro il 2015, ma dei tre moduli necessari per la registrazione, l'AIFA ne ha rilasciato solo uno, per giunta non pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

A tre anni dal dlgs del 2006, quindi, non è ancora possibile inserire nuovi prodotti sul mercato e ciò impedisce di fatto la programmazione di investimenti da parte dell'industria del medicinale omeopatico e antroposofico. Un vero blocco dell'intero settore produttivo, di fatto fermo da 15 anni, nonostante la crescita del mercato". Oltre al mantenimento sul mercato dei medicinali omeopatici presenti dal 1995 e all'urgenza di poterne immettere di nuovi - prosegue la nota - Omeoimprese chiede l'urgente istituzione di un nuovo tavolo di lavoro, con la presenza di tecnici esperti del settore industriale omeopatico e antroposofico.

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Ci sono, infine, altri due aspetti importanti e non trascurabili da chiarire nella legislazione attuale: l'assenza del foglio illustrativo e norme chiare sull'emissione dello scontrino fiscale. Se il primo aspetto crea difficoltà ai pazienti ed è in contrasto con i principi di sicurezza e tutela della salute, è ancora più preoccupante il fatto che i cittadini non possano beneficiare della detrazione fiscale per i farmaci omeopatici.
Dal 1° gennaio 2010, infatti, lo scontrino fiscale emesso dalle farmacie per le deduzioni e detrazioni fiscali dovrà contenere il numero di autorizzazione all'immissione in commercio (codice AIC) da rilevare tramite lettura ottica del codice a barre al posto della denominazione commerciale del medicinale. Circolare che esclude automaticamente i medicinali omeopatici in quando privi di codice AIC e che impedisce di fatto a tutti i pazienti che hanno scelto di curarsi con questi prodotti di poter beneficiare della detrazione fiscale. A goderne, invece - conclude l'associazione - è solo lo Stato Italiano, per il quale comparto omeopatico fornisce quindi un attivo netto, escluso il risparmio sulle visite mediche, di 40 milioni di euro.
 

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