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Tre settimane per il ministero della Salute

Sanità pubblica | 12/11/2009 20:01

Ci vorranno tre settimane circa per la nomina del nuovo ministro della Salute. Lo afferma il vice ministro Ferruccio Fazio a margine di un incontro a Roma spiegando i tempi tecnici per arrivare alla nuova nomina: ''Il ddl prima deve andare alla Presidenza della Repubblica - aggiunge Fazio - poi in Gazzetta Ufficiale e da quel momento ci vorranno 15 giorni prima della nomina''.
 

''E' logico avere come in tutti i paesi Ue un ministero della Salute, ma non si deve perdere il principio fondamentale del Welfare – ha detto Fazio -.Il concetto di Welfare che tiene insieme gli aspetti sanitari sociali è principio in cui tutti crediamo e che non va perso'' ha ribadito il ministro spiegando che proprio gli interventi che saranno messi in campo per rispondere alle richieste assistenziali dei malati di Sla rappresenteranno ''una prima palestra pratica su cui esercitare questo principio''.
Con il ripristino del ministero della Salute ''si garantisce unitarieta' al Servizio sanitario nazionale''. Lo afferma l'associazione dei medici dirigenti Anaao-Assomed. L'Anaao ''approva la decisione del governo che ha ripristinato il ministero della Salute, riconoscendo in tal modo che esso svolge un ruolo insostituibile per affrontare gli urgenti problemi che gravano sul Ssn e che chiedono immediate soluzioni'', ha affermato il segretario nazionale Anaao-Assomed, Carlo Lusenti, commentando il disegno di legge approvato in via definitiva ieri alla Camera che scorpora il dicastero della Salute da quello del Lavoro.

''L'Anaao, che ha sempre manifestato la sua contrarietà all'accorpamento dei ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali - prosegue Lusenti - ritiene che il ritorno di un ministero con piena autonomia possa contribuire a garantire al Servizio sanitario nazionale il suo carattere di unitarietà''.
In un Paese in cui ''le differenze tra i vari servizi sanitari regionali tendono ad ampliarsi determinando disuguaglianze sempre più evidenti - prosegue Lusenti - è sempre più necessario mantenere un organismo che funga da baricentro, per assicurare il coordinamento programmatorio e di salvaguardia dei criteri di uniformità assistenziali ed evitare pericolose derive che negano il riconoscimento del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale''. Questi obiettivi richiedono però, secondo l'associazione, ''la piena autonomia e autorevolezza del nuovo dicastero, caratteristiche che, purtroppo, il testo licenziato dal Parlamento non gli attribuisce''. ''Ci auguriamo - conclude Lusenti - che dopo aver riconosciuto la necessità di un ministero della Salute a se stante, se ne riconoscano anche poteri e indipendenza a vantaggio del buon funzionamento del Servizio sanitario nazionale''
 

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