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Da Repubblica: Al via la superfarmacia ecco come diventa una "casa della salute"

Farmacia | 14/11/2009 09:11

Fare analisi, prenotare esami specialistici, ritirare un referto. Scoprire se è il glutine che ci fa star male. O controllare in fretta che il cuore batta a dovere. Con un elettrocardiogramma a due passi da casa, senza file né attese. O fare uno screening oncologico. Tutto in farmacia.

Una nuova filosofia entra negli oltre 17mila centri italiani. E li trasforma in "case della salute", dove bussare a ogni ora del giorno e della notte. Non solo punti di distribuzione dei farmaci ma porta d´accesso del servizio sanitario, per raggiungere anche i più remoti paesini di montagna senza costringere il paziente a percorrere chilometri per trovare la cura.
Nuovi compiti in arrivo, più servizi socio-sanitari per le farmacie: questo è il principio introdotto dal decreto legislativo appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. Darà il via libera a quella "piccola rivoluzione" che renderà la pratica di alcuni centri una realtà diffusa. «È una strada per spostare le competenze dall´ospedale al territorio», chiarisce soddisfatta Annarosa Racca, presidente di Federfarma, che propone di distribuire anche farmaci innovativi, come per la cura dell´Alzheimer o di anemie gravi, attraverso la rete di farmacie.


Guardare alla Sardegna per capire. Un territorio poco densamente popolato, con un´incidenza significativa di malattie come quelle cardiovascolari, il diabete, l´osteoporosi e la celiachia che si scontra con la concentrazione degli ospedali nei grandi centri. Qui dal 2002 una rete di oltre 200 farmacie, circa la metà di quelle presenti nella Regione, offre servizi sanitari. Diagnosi, assistenza, analisi, telemedicina senza spostarsi. «Chi ha avuto un ictus viene a verificare il tempo di coagulazione del sangue, così è seguito meglio: facciamo l´esame, trasmettiamo via computer i risultati e in mezz´ora abbiamo la risposta sul tipo di terapia, che viene modificata di volta in volta», racconta Andrea Fasciolo, titolare di una farmacia a Cagliari. «In telemedicina si può fare l´elettrocardiogramma, il referto viene stilato a distanza ma si ritira al bancone».

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E aggiunge: «I clienti vorrebbero di più: ci chiedono un intero check-up».
Servizi che fanno risparmiare tempo e alleggeriscono il carico di ospedali e Asl. Risponde ai problemi delle famiglie la "farmassistenza" che, chiarisce Riccardo Masiello, presidente della Cooperativa sarda farmacisti, «permette di prenotare un infermiere o un assistente geriatrico». Qui si paga, sì, al contrario delle strutture sanitarie pubbliche, ma per molti è più pratico, «andare dal farmacista è utile per chi non conta su ammortizzatori sociali e magari abita in una località isolata», racconta Masiello. La trasformazione delle farmacie conta anche sul fattore psicologico: più di un ambulatorio o di un reparto, sono luoghi familiari, che attutiscono l´ansia. E poi ci si passa ogni giorno, per questo sono vetrine efficaci per programmi di educazione sanitaria e campagne di prevenzione.
«Potremo puntare sull´assistenza domiciliare integrata o sulla distribuzione dei farmaci a casa dei pazienti non autosufficienti», commenta Domenico Dal Re, della farmacia Di Classe, a Ravenna. La Lombardia è avanti. «Se il medico ha inserito le informazioni del paziente nel sistema possiamo leggere le ricette online», racconta Giovanni Petrosillo. Nella sua farmacia di Lurano (Bergamo), con un bacino di 4mila abitanti, «si ritirano referti, prenotano esami e visite, si fanno autoanalisi», dice. «Nel fine settimana vendiamo anche i test antidroga perché alcuni genitori "vincolano" le uscite del sabato dei figli a questo test». E aggiunge: «In futuro potremmo anche certificare le spese per i medicinali. Ci siamo mossi con iniziative diverse, ora abbiamo l´occasione per coordinare tutte le attività».
 

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