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Usa, mammografia solo dopo i 50 anni

Oncologia | 17/11/2009 19:42

Mentre il Congresso dibatte sulla riforma della sanita', gli Stati Uniti hanno rivoluzionato le raccomandazioni per la mammografia, ed e' subito polemica: le nuove linee guida alzano da 40 a 50 anni l'eta' minima in e' consigliato l'esame radiologico del seno e consigliano alle donne tra i 50 e i 74 anni di sottoporsi al test ogni due anni, non ogni anno come e' adesso.

Le nuove linee guida sono state emanate dalla U.S. Preventive Services Task Force, la stessa commissione di esperti di nomina federale che nel 2002 aveva incluso le quarantennni tra le categorie a rischio. In un'altra indicazione di come sta cambiando negli Usa la strategia della lotta al tumore, la commissione ha messo in dubbio un altro caposaldo della prevenzione: la autopalpazione del seno e' inutile e i medici non dovranno piu' istruire le donne a esaminarsi ogni mese. Le nuove raccomandazioni, pubblicate online sulla rivista Annals of Internal Medicine, avranno come effetto una drastica riduzione del numero di mammografie, con conseguenti minori costi per il sistema sanitario e meno preoccupazioni per le donne a cui sono diagnosticati falsi positivi che comportano ansie non necessarie e dolorose quanto costose biopsie. Le mammografie rappresentano solo negli Usa un business annuale da 3,3 miliardi di dollari.

Il parere della task force ha provocato una levata di scudi tra molti oncologi secondo i quali il rischio e' che forme di tumore al seno non vengano diagnosticate in tempo. L'American Cancer Society ha respinte le raccomandazioni e continuera' a consigliare la mammografia di routine a partire dai 40 anni. Per Phil Evans, professore di radiologia all'Universita' del Texas e presidente della Society for Breast Imaging, l'assenza di linee guida per le quarantenni e' ''scioccante''. Uno dei timori, condiviso da molte donne, e' che le societa' di assicurazione private usino le linee guida come scusa per ridurre l'accesso delle donne a un esame potenzialmente salvavita: succedera' di certo in West Virginia, stato che collega per legge la frequenza del test con le raccomandazioni della commissione.

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Le linee guida, avallate invece da altre organizzazioni come la National Breast Cancer Coalition, sono basate su proiezioni al computer di studi condotti negli Stati UNiti, Gran Bretagna e Svezia. Secondo queste proiezioni lo screening di donne tra 50 e 69 anni ogni due anni portera' grosso modo alla stessa percentuale di casi diagnosticati (81 per cento del totale dei tumori) dimezzando pero' il numero dei falsi positivi. Adesso, salvo eccezioni di casi con particolari fattori di rischio - ad esempio la presenza di gene che predispongono al cancro al seno Brca1 o Brca2, una storia familiare di malate o - viene suggerito alle donne tra i 40 e 50 di decidere autonomamente quando vogliono cominciare a farsi controllare. ''Non e' una raccomandaazione contro il test per le quarantenni'', ha precisato a nome della task force Diana Diana Petitti della Arizona State University di Phoenix. Quanto alle donne oltre i 74 anni, la commissione ha spiegato che non raccomanda la mammografia perche' a quell'eta' il test potrebbe scoprire tumori che non incideranno sulla causa di morte della paziente. Il cancro al seno e' il tipo di tumore piu' letale per le donne, con oltre 500 mila casi di decessi ogni anno solo negli Stati Uniti.

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