Sul fronte della lotta all'Aids, a quasi 30 anni dalla diagnosi del primo caso di Hiv nel 1981, una buona ed una cattiva notizia: diminuiscono le infezioni - anche se i numeri sono comunque alti e gli esperti invitano a non spegnere i riflettori su quella che, avvertono, resta un'emergenza - ed aumenta la sopravvivenza, ma l'altra faccia della medaglia segnala anche una crescita dei fenomeni di discriminazione nei confronti delle persone affette da Hiv/Aids, soprattutto nei luoghi di lavoro.
In occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids 2009 gli appelli si rincorrono, ma quello unanimemente condiviso è a non abbassare la guardia: oggi di Aids, ha avvertito la presidente del Network persone sieropositive (Nps) Rosaria Iardino, ''si parla sempre meno, forse perchè la malattia fa meno morti o è 'passata di moda', ma l'emergenza non è finita e le nuove infezioni, sia pure di meno, restano costanti''. E proprio per mantenere l'attenzione alta sul problema, per la prima volta la manifestazione per la Giornata mondiale contro l'Aids si è celebrata quest'anno in Italia in un luogo istituzionale: Palazzo Montecitorio, alla presenza di vari parlamentari che, trasversalmente, hanno sottoscritto un documento con cinque proposte per una ''nuova stagione'' di lotta, a partire dal contrasto allo stigma. E la lotta allo stigma deve partire, affermano malati e associazioni, innanzitutto dai posti di lavoro: emblematico, ha detto Iardino, il caso del bando 2009-2010 della Marina militare che esclude dal concorso i candidati sieropositivi.
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
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