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Dentifricio a base di clorexidina 0.50% o 0.75% in pazienti ortodontici?

Odontoiatria | 17/12/2009 15:11

Un recente studio clinico randomizzato, controllato e in doppio cieco è stato condotto per valutare se utilizzando basse dosi di clorexidina all’interno di dentifrici sia possibile ridurre il rischio di sviluppo di macchie sui denti ad essa correlate, senza però ridurne gli effetti protettivi nei confronti della placca, delle gengiviti e del sanguinamento.

Sono stati randomizzati e divisi in 3 gruppi, volontari con apparecchio ortodontico fisso: gruppo di controllo 1100 ppm F, NaF (n = 27); gruppo trattato con clorexidina allo 0.50% (n = 27); e gruppo trattato con clorexidina allo 0.75% (n = 27). I pazienti sono stati analizzati prima dell’inizio del trattamento poi dopo 6 e 12 settimane. La presenza di: ingiallimento, gengivite, sanguinamento e placca è stata analizzata con il test di Friedman per valutare i cambiamenti nel tempo tra i vari gruppi. Per valutare i cambiamenti all’interno dello stesso gruppo è stato utilizzato il test di “Kruskal-Wallis”. Dalle analisi, i gruppi erano statisticamente simili per la presenza di macchie e placca, ma statisticamente differenti per la presenza di gengivite e sanguinamento.

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Durante il periodo di trattamento, la gengivite ed il sanguinamento era migliorato in tutti e tre i gruppi. Solo la clorexidina allo 0.75% aumentava significativamente lo sviluppo di macchie sebbene in molti casi i pazienti non notassero la presenza delle macchie. In conclusione, lo studio ha confermato che è possibile utilizzare dentifrici contenenti basse dosi di clorexidina mantenendo gli effetti protettivi di questa sostanza senza generare la formazione di macchie sui denti, che invece si verifica con dosaggi più alti.

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