Troppi ed utilizzati male. Sono gli antibiotici in Italia: farmaci essenziali ma il cui super-uso - con il nostro Paese che si colloca al terzo posto in Europa per consumo dopo Francia e Cipro - sta scatenando, ma non solo da noi, un fenomeno allarmante, ovvero l'antibioticoresistenza.
I batteri, cioè, diventano resistenti ai farmaci e la terapia risulta inefficace: di questo passo, avvertono gli esperti, presto non avremo più antibiotici per fronteggiare infezioni oggi ritenute banali, complice anche la scarsa propensione delle aziende farmaceutiche ad investire per mettere a punto nuovi farmaci di tale categoria. Uso eccessivo ed inappropriato (ad esempio impiego di antibiotici per combattere le patologie virali, contro le quali sono invece inutili) sono alla base del fenomeno dell'antibioticoresistenza. Fondamentale, dunque, una corretta informazione dei cittadini, a partire dai giovani, che in Italia risultano tra i maggiori consumatori ma sono anche i meno consapevoli e informati: con questo obiettivo ha preso il via la campagna di comunicazione 'Antibiotici? Usali con cautela', promossa da Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute.
- ITALIA AL TERZO POSTO IN UE PER CONSUMO ANTIBIOTICI: L'Italia si attesta come il terzo paese europeo per più alto consumo di antibiotici, preceduta solo da Francia e Cipro. Nel 2008, infatti, in Italia il 44% della popolazione assistibile ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, con un maggior impiego in età pediatrica e tra gli anziani.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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