I bambini sottoposti ad abusi, emotivi, fisici, sessuali o testimoni di violenza domestica presentano un rischio triplo, rispetto agli altri coetanei, di sviluppare un cancro al polmone nella vita. E si ammala prima chi ha subito violenze più gravi. Ma la responsabilità non è solo del tabagismo, più frequente nelle persone che hanno subito forti stress nell'infanzia.
Lo indica uno studio su oltre 17.000 persone adulte, pubblicato su 'Bmc Public Health' e coordinato da David Brown. I piccoli che hanno subito violenza (definiti in inglese Adverse childhood experience, Ace) spesso cominciano a fumare precocemente, prima dei 14 anni. La sigaretta, attraverso l'azione psicoattiva della nicotina, viene vissuta come una sorta di auto-trattamento contro le turbe affettive, spiegano i ricercatori che hanno osservato una relazione da una parte tra il punteggio Ace (che misura i livelli di stress subiti) e il tabagismo, e dall'altra parte tra Ace e incidenza di cancro ai polmoni. Rispetto alle persone che non avevano subito abusi nell'infanzia, per chi aveva avuto problemi da moderati a gravi di stress
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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