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Asma e obesità nell'infanzia: linee guida per una corretta diagnosi

Pneumologia | 25/01/2010 10:58

I dati epidemiologici raccolti presso il Dipartimento Pediatrico dell’Università degli Studi di Verona indicano un legame tra l’asma e l’obesità, suggerendo molti diversi meccanismi che possono essere alla base di quest’associazione.

La diagnosi dell’asma è spesso auto-riportata da chi assiste i pazienti o dai pazienti stessi. In età pediatrica la diagnosi dell’asma è fondamentale, poiché sintomi comunemente attribuiti a tale patologia, come il respiro sibilante, la dispnea e l’apnea notturna possono essere associati all’obesità. I soggetti obesi, infatti, essendo meno in forma, possono avere frequenti attacchi di dispnea da sforzo, accompagnati da una percezione esagerata dei sintomi. Pertanto, il legame tra le due malattie dovrebbe essere analizzato con attenzione, non solo sulla diagnosi di sintomi asmatici auto-riportati dal paziente, ma anche considerando degli indicatori oggettivi che possono meglio caratterizzare il fenotipo dell’asma.

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Questi marcatori devono includere i parametri della funzionalità polmonare, l’iper-reattività bronchiale, la sensibilizzazione atopica e gli indici di infiammazione polmonare. Inoltre un approccio multidisciplinare è indispensabile per comprendere la complessità del legame tra l’obesità e l’asma, tenendo presente che la dieta e l’esercizio fisico potrebbero influenzare sia la diagnosi sia il trattamento. Concludendo, in situazioni cliniche, i medici dovrebbero essere cauti nella diagnosi di asma nei bambini obesi, sulla base di sintomi auto-riportati e devono procedere confermando tale diagnosi mediante delle misurazioni oggettive e delle valutazioni di indicatori che possono meglio identificare il fenotipo asma ed escludere una scorretta diagnosi.

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