Confermati dall'analisi finale dello studio Avail i benefici del farmaco anti-angiogenesi bevacizumab per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato: i risultati presentati al 33esimo Congresso dell'European Society for Medical Oncology (Esmo) di Stoccolma rivelano non solo che il farmaco rallenta significativamente la progressione della malattia, ma che consente anche ad alcuni pazienti di sopravvivere per più di un anno - la massima sopravvivenza osservata finora in pazienti con questa malattia in fase avanzata.
Lo studio Avail di fase III, sponsorizzato da Roche e condotto su pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato (Nsclc) precedentemente non trattato - informa una nota - ha dunque confermato che bevacizumab combinato con chemioterapia a base di gemcitabina-cisplatino offre un miglioramento significativo della sopravvivenza dei pazienti senza progressione della malattia. Inoltre, sebbene lo studio non sia stato concepito per dimostrare un beneficio in termini di sopravvivenza totale, quest'ultimo è stato analizzato come endpoint secondario. L'analisi ha dimostrato che mentre l'incremento della sopravvivenza totale non è statisticamente significativo, la sopravvivenza totale mediana per i pazienti di tutti i bracci dello studio ha superato i 13 mesi, la massima sopravvivenza riportata finora in uno studio condotto su questo tipo di pazienti.
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