Per combattere le recidive del melanoma, e forse in futuro anche di altri tumori, la strada ideale è 'insegnare' al sistema immunitario a riconoscere le cellule 'cattive' e fare in modo che le elimini da solo. L'approccio totalmente nuovo è studiato da un gruppo di ricercatori italiani, coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), che hanno presentato la fase 2 della sperimentazione di un 'cocktail' di farmaci, che contiene anche un vaccino, e che ha già dato risultati molto promettenti sia negli animali che nella prima fase, su pochi pazienti. La terapia è stata messa a punto dagli esperti dell'Iss con l'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e l'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, e prevede l'arruolamento di 50 pazienti: a 25 verrà somministrata una cura a base di vaccino, interferon alfa e un chemioterapico, mentre agli altri verranno dati solo il vaccino e l'interferon.
Tra i criteri di scelta dei pazienti, che dovranno tutti aver avuto l'asportazione di un melanoma ma non dovranno presentare metastasi, sarà la positività a una particolare combinazione di geni presente in circa il 45% della popolazione italiana. Per i risultati si dovranno aspettare almeno 4 anni, ma già prima si potranno avere indicazioni preliminari anche sulla base dei parametri immunologici dei pazienti. "Si tratta, per noi, di uno studio strategico - spiega il presidente dell'Iss Enrico Garaci - che mostra come il risultato di una ricerca di base svolta in Iss da più di vent'anni possa essere trasferito nella la pratica clinica".
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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