Svelato il segreto del papavero da oppio. Un gruppo di scienziati dell'università di Calgary ha identificato i due geni che permettono a questo fiore narcotico di 'fabbricare' potenti antidolorifici come la codeina e la morfina. Lo studio - pubblicato su 'Nature Chemical Biology' e condotto dal team di Peter Facchini, docente del Dipartimento di scienze biologiche dell'ateneo canadese - apre le porte alla produzione alternativa di farmaci antidolore: magari direttamente in laboratorio, grazie all'aiuto di lieviti o batteri.
"Gli enzimi codificati da questi due geni sono riusciti a depistare i i massimi esperti di biochimica delle piante per mezzo secolo", spiega Facchini che allo studio del papavero da oppio ha dedicato l'intera carriera. Il passo in avanti compiuto ora, grazie alla dottoranda Jillian Hagel dell'equipe di Facchini, è enorme, assicura l'esperto.
"E' come aver trovato il gene responsabile di un cancro", dice. "Grazie a questa scoperta - sottolinea Facchini - potenzialmente saremo in grado di creare piante che non producono codeina". Un papavero da oppio 'senza oppio', privo cioè del potere stupefacente.
Le possibilità all'orizzonte sono varie, per esempio controllare e 'indirizzare' la produzione di sostanze antidolorifiche in queste piante: "Stiamo lavorando a una tecnica più efficiente ed economica per la sintesi della codeina e di altri farmaci oppiacei", anticipa il ricercatore.
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti