Uno studio internazionale pubblicato da Lancet Oncology ha trovato un gene che potrebbe essere responsabile dell'insorgenza di cancro ai polmoni in persone che non hanno mai fumato. I fumatori hanno una possibilità 15-20 volte superiore di sviluppare un carcinoma polmonare, rispetto a chi non fuma. Ma tra gli ammalati resta un 15% di uomini e un 53% di donne colpiti nonostante non abbiano mai ceduto al “vizio”. Una delle spiegazioni fino ad oggi è stata quella dell’esposizione al fumo passivo. Ora, con questo primo studio realizzato solo su non fumatori, i ricercatori hanno identificato nel loro Dna due variazioni sul cromosoma 13. Alterazioni in grado di far crescere del 60% il rischio di questo tipo di tumore tra chi non fuma.
Queste due varianti genetiche modificano - secondo i ricercatori dell’equipe internazionale guidata dall’oncologo della Mayo Clinic Ping Yang, che ha realizzato il vasto studio in 4 tappe successive - l’espressione del gene GPC5. Gli scienziati, però, concordano sulla necessità di nuove ricerche per conoscere il ruolo funzionale del gene nella nascita della malattia. Nel mondo un quarto dei casi di tumore al polmone colpisce i non fumatori.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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