Un antibiotico, largamente usato fin dagli anni Settanta per combattere l'acne, ora si rivela importante nella lotta all'Aids. Si tratta della minociclina, che entra all'interno dei linfociti T, dove si annida il virus HIV e ne regola il ciclo cellulare, riducendo la capacità di attivarsi e proliferare. La scoperta si deve ad un gruppo di ricercatori dell'istituto americano John Hopkins ed è stata pubblicata sul Journal of Infectious Diseases. La minociclina, secondo gli scienziati, potrebbe migliorare le procedure di trattamento di pazienti affetti da AIDS, se usato in combinazione con l'HAART (Highly Active Antiretroviral Therapy), il cocktail di farmaci antiretrovirali adottato finora.
''La grande sfida oggi - ha detto Janice Clements, della Johns Hopkins University School of Medicine - è di mantenere il virus bloccato in uno stato dormiente''. Grazie alla minociclina si riduce la capacità dei linfociti T di attivarsi e proliferare e si impedisce il passaggio cruciale alla produzione di particelle fagiche di HIV e quindi alla progressione verso l'AIDS ''conclamata''. Il gruppo di ricerca ha condotto una sperimentazione su scimmie infette da SIV (l'analogo dell'HIV specifico dei primati) che ha mostrato una riduzione del carico di virus nel fluido cerebrospinale, dell'RNA virale nel cervello e di altre anomalie del sistema nervoso centrale.
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