Se le cellule del corpo umano fossero tutte grandi suonatori d'orchestra, i tumori sarebbero le note 'stonate'. Un paragone che non è poi così azzardato, visto che alcune delle ricerche premiate dai bandi dell'Associazione italiana ricerca cancro (Airc), e finanziati con il 5x1000, mirano proprio a questo: a 'cacciare' dall'orchestra chi stona, e correggere le note sbagliate contenute in quell'enorme spartito che è il Dna. ''La crescita di un cancro non è un 'assolo' ma un'orchestra'' spiega infatti Federico Caligaris-Cappio della Fondazione san Raffaele di Milano, uno dei cinque ricercatori premiati oggi dal bando Airc. Il tumore 'suona' cioè insieme a tutto l'organismo, ma suona note sbagliate, e col tempo porta a far sbagliare anche le cellule sane. ''La crescita tumorale è legata al fatto che la cellula del cancro 'schiavizza' le cellule normali, e le utilizza ai suoi scopi. Queste interazioni sono colpite solo marginalmente dalle terapie oggi disponibili: il nostro progetto è realizzare proprio queste cure, e contiamo in tre anni di avere informazioni utili all'uso nella clinica''.
Proprio la rapidità con cui le ricerche arrivano alla clinica, e cioe' al letto del paziente, e' la caratteristica unica del bando Airc, lanciato lo scorso settembre e che oggi ha visto assegnare i primi fondi per 60 milioni di euro. Tutti e cinque i premiati, infatti, hanno tre anni di tempo per produrre risultati tangibili, al termine dei quali saranno valutati per ricevere ulteriori due anni di finanziamenti, utili per 'consegnare' la cura ai malati. Sempre nel paragone musicale, ''il nostro è un approccio assolutamente complementare - aggiunge Paolo Comoglio, dell'Istituto per la ricerca del cancro di Torino - mireremo direttamente al 'direttore d'orchestra', cioè a un oncogene che controlla la crescita invasiva del tumore. Ci focalizzeremo sui carcinomi del colon-retto resistenti alle terapie convenzionali''. La terza ricerca premiata è quella di Roberto Foa', dell' Università La Sapienza di Roma, e vuole caratterizzare il codice genetico dei tumori linfoidi: in pratica, punta a leggerne lo 'spartito', in modo da correggerne le note stonate. Il gruppo di Alessandro Vannucchi, invece, che lavora all' Università di Firenze, punterà a identificare nuovi bersagli per le terapie nei tumori mieloidi, analizzando i meccanismi responsabili della proliferazione incontrollata delle cellule del cancro. Infine, il progetto più ambizioso è quello di Alessandro Massimo Gianni, dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano: scopo del suo gruppo è di insegnare alle cellule staminali del paziente a diventare vere e proprie 'armi' da rivolgere contro i tumori, e a re-iniettarle nel paziente per debellare il cancro.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti