In Italia le malattie dei bronchi e dei polmoni affliggono 10 milioni di persone, di cui 8 milioni in forma cronica. Il costante incremento della loro diffusione è dovuto anche all'invecchiamento della popolazione.
Questi i risultati dell'indagine sulla diffusione delle patologie respiratorie, nata dalla collaborazione tra l'Eurispes e la cattedra di chirurgia toracica della università di Tor Vergata di Roma, diretta da Claudio Mineo. In Italia - secondo quanto riporta l'indagine - il tasso di mortalità (per 10.000 persone) per malattie respiratorie è 5,48 (8,62 dai 60 ai 79 anni e 80,44 dagli 80 anni in su), mentre quello per tumori maligni della trachea, bronchi e polmoni e' 5,42. L'incidenza delle patologie aumenta esponenzialmente con l'aumentare dell'età. Per quanto concerne i tumori maligni, il tasso dei decessi risulta infatti estremamente basso nei giovani fino ai 34 anni, basso negli adulti dai 35 ai 59 anni (2,1), per poi subire un aumento esponenziale nella classe d'età che va dai 60 ai 79 anni (17,19) e, in misura ancora maggiore, dagli 80 anni in su (26,1).
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Commenti