Sapere che nel proprio patrimonio genetico c'è un forte rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, il tumore del seno o la sclerosi multipla: d'ora in avanti in America la risposta potrà venire da una visita al drugstore sotto casa. Da venerdì infatti sbarcherà sugli scaffali delle farmacie della catena Walgreens il primo test genetico fai-da-te, in grado di rivelare la predisposizione individuale a ben 23 malattie nonché la risposta a dieci diversi farmaci e sostanze di uso comune quali la caffeina. Ma l'annuncio della Pathway Genomics di San Diego - che ha messo a punto il kit - ha scatenato polemiche, dubbi di carattere bioetico e soprattutto il timore che la imprecisione nelle interpretazioni dei risultati dell'analisi causi confusione nei pazienti.
La Food and drug administration (Fda) d'altronde non ha dato il disco verde all'esame genetico e sta indagando sulla legalità del kit che ''promette risultati clinici non provati''. Alla Pathway Genomics ritengono invece che non vi siano dubbi sulla liceità delle vendite in quanto i risultati dei test verranno letti nei loro stessi laboratori. Secondo la Fda però l'interpretazione delle analisi genetiche è comunque troppo vaga e rischia di dare indicazioni fuorvianti: sia dal lato di allarmare inutilmente i pazienti in caso ad esempio dell'individuazione di un 'biomarker' che indichi la presenza di un gene legato al tumore del seno, che di tranquillizzarli eccessivamente in assenza del suddetto biomarker. Nel caso del cancro della mammella il kit analizza solo alcune mutazioni genetiche associate con la neoplasia che può però venire indotta anche da altre mutazioni.
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