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Vendita senza farmacista. No di Federconsumatori

Farmacia Redazione DottNet | 15/05/2010 09:35

Vendita senza la presenza obbligatoria di un farmacista e solo per un numero limitato di medicinali, come pomate antidolorifiche o pillole contro il mal di testa. E' quanto prevede il disegno di legge 'Disposizioni normative in materia di medicinali a uso umano e di riordino dell'esercizio farmaceutico', attualmente in discussione alla commissione Igiene e sanità del Senato.
"Entro tre mesi dall'entrata in vigore di questa legge - si legge nel testo - l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), di concerto con la Commissione permanente per la farmacopea ufficiale e con la conferenza dei Presidi delle facoltà di farmacia, provvede alla stesura di un elenco di medicinali, non soggetti all'obbligo di vendita dietro presentazione di ricetta medica, che, per tipo di principio attivo, per dose unitaria, per numero di unità posologiche contenute nella singola confezione e per tipo di forma farmaceutica, possano essere vendute anche al di fuori delle farmacie e senza obbligo della presenza di un farmacista.

Dall'elenco sono esclusi i farmaci che richiedono particolari condizioni di conservazione o che abbiano validità inferiore a 18 mesi".
Più nel dettaglio, "si tratterà di un modesto paniere di prodotti - precisa il relatore del provvedimento, il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl) - individuati da un'apposita commissione come di assoluta sicurezza e di consolidato utilizzo. Il tutto per permettere, ad esempio, la vendita negli autogrill dove e' difficile che venga aperta una vera e propria parafarmacia e dove procurarsi un farmaco e' altrettanto scomodo: se la legge verrà approvata sarà presente un piccolo scaffale di vendita di questi farmaci".
"Le strutture commerciali che intendono mettere in vendita esclusivamente farmaci inclusi nella lista - prosegue il testo del Ddl - devono mantenerli in aree distinte dalle altre merci ed escluderli da qualunque forma di promozione o di concorso a premio, compresa qualsiasi forma di carta sconto o di carta fedeltà".


"Gli esercizi commerciali che pongono in vendita esclusivamente questi prodotti non possono ritirare ricette mediche di alcun tipo e sono esonerati dall'obbligo di avere un farmacista alle proprie dipendenze; la possibilità di esporre un'insegna, diversa da quelle delle farmacie e con l'indicazione chiara della scritta 'Parafarmacia' rimane riservata agli esercizi commerciali che abbiano alle proprie dipendenze un farmacista iscritto all'albo professionale, sempre presente all'interno dell'esercizio stesso".
Il Ddl 863 "è ancora in discussione generale alla commissione Sanità del Senato - evidenzia D'Ambrosio Lettieri - e non è ancora iniziata la fase emendativa. Con il dovuto condizionale possiamo dire - prevede - che i tempi per la sua approvazione non saranno lunghissimi. Nel testo, fra l'altro, sono presenti provvedimenti ben più importanti: lo sblocco dei concorsi, l'apertura di 1.
000 nuove farmacie in piccoli comuni italiani, l'ammodernamento e la 'sburocratizzazione' delle farmacie, che vengono in questo modo accompagnate verso il loro nuovo ruolo di 'farmacie dei servizi'", conclude il senatore.
''E' del tutto improponibile la vendita di alcuni farmaci negli esercizi commerciali in assenza del farmacista, e accomunarli ad un qualsiasi prodotto di largo consumo è un'operazione gravissima ed inaccettabile''. Così Rita Battaglia, vice presidente di Federconsumatori, dopo l'ipotesi avanzata dal Ddl 863 sul riordino del sistema farmaceutico, che vorrebbe avviare la vendita di un gruppo di farmaci negli esercizi commerciali, in assenza del farmacista. ''Ai cittadini - prosegue Battaglia - si trasmette un messaggio non solo sbagliato, ma addirittura dannoso, che può portare a sottovalutare la particolarità dei farmaci vendibili con o senza ricetta, che devono essere sempre e comunque distinti dagli altri prodotti''. I farmaci, sottolinea Federconsumatori, sono prodotti ''unici'', la cui somministrazione ''non può e non deve prescindere dalla competenza e dall'assistenza di medici e farmacisti'' che di quei prodotti conoscono le indicazioni terapeutiche, le interazioni con gli altri farmaci o condizioni e la posologia. Come dimostra anche una recente ricerca dell'Associazione nazionale dell'industria farmaceutica dell'automedicazione, oltre l'80% dei cittadini non vuole rinunciare alla presenza del farmacista nei punti vendita, pertanto Federconsumatori ''si opporrà con ogni mezzo a tale provvedimento'', sottolineando la ''gravita''' del fatto che, nella procedura di valutazione e confronto su una tematica ''cosi' delicata, che chiama in causa la salute dei cittadini, non siano state interpellate le associazioni che li rappresentano e che, da anni, danno voce alle loro esigenze''.
 

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