D'ora in poi, chi ha guai seri alla tiroide non sarà destinato a «passare» dalla sala operatoria. I ricercatori del Gruppo italiano per il tumore della tiroide hanno sperimentato con successo un metodo semplice e poco costoso per svelare la natura benigna o maligna dei noduli tiroidei.
Il test si basa sull'individuazione di una proteina, la galectina 3, presente solo nelle cellule tumorali.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Lancet Oncology, è stato realizzato su 465 persone in lista d'attesa per l'asportazione di un nodulo tiroideo di natura incerta e ha dimostrato che quasi il 90 per cento delle diagnosi di noduli maligni emerse dal test sono state poi confermate dall'esame istologico eseguito sul nodulo asportato.
Le cellule tiroidee galectina 3 negative, viceversa, appartenevano quasi invariabilmente a noduli benigni. La conseguenza di queste osservazioni è che il nuovo test potrebbe far risparmiare fino al 70 per cento delle operazioni inutili su noduli benigni.
Afferma Armando Bartolazzi del Dipartimento di anatomia patologica dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, coordinatore della ricerca: «Nella routine per capirne la natura dei noduli si ricorre all'agoaspirato, cioè al prelievo di alcune cellule della tiroide con un ago sottile.
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