In Italia sta crescendo, negli ultimi anni, una squadra di manager sanitari formati ed esperti, in grado di stare al passo con i tempi e di reggere la sfida di un sistema sanitario in continua evoluzione. A certificarlo è uno studio realizzato dalla Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie ed ospedaliere) e dall'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), presentato al forum sulla Pubblica Amministrazione, che smentisce, almeno in parte, l'immagine di un management spesso coltivato nel giardino della politica. Certo, le lacune non mancano, ma il percorso intrapreso, seppur tra mille difficoltà, sembra essere quello giusto. Un aspetto confermato dal dato che oltre l'82,4% dei direttori generali ha svolto corsi da manager, anche se nel 74% dei casi il percorso formativo è iniziato tre anni dopo l'incarico e non entro 18 mesi come prevede il decreto legislativo 229/99.
Ma chi è il nuovo manager sanitario italiano? L'indagine ha provato a stilare una sorta di identikit dei direttori generali di Asl e aziende ospedaliere: ne è venuta fuori una figura che proviene principalmente dal pubblico (75,7%), ha in prevalenza una laurea in ambito sanitario, ha studiato da manager, è (quasi) a digiuno di federalismo fiscale e spende gran parte del proprio tempo in riunioni con i propri collaboratori. Dalla ricerca emerge infatti che il percorso di studi dei direttori Generali è prevalentemente sanitario (54,1% delle lauree) e di questi il 90% è medico e solo il 7,5% possiede una laurea in altri ambiti sanitari. Inoltre il 63,5% ha conseguito anche un diploma post lauream e il 39,2% ha svolto un master in ambito manageriale.
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti