Ricostruire come in un film le mille ''facce molecolari'' che un tumore assume mentre cresce e a mano a mano che reagisce alle cure, accumulando mutazioni sempre nuove e diverse, come fossero fotogrammi: e' una delle nuove sfide nella lotta contro il cancro, confermata in pieno dal congresso della Societa' Americana di Oncologia Clinica (Asco) in corso a Chicago. ''Questo e' il primo congresso di oncologia nel quale questa strategia sta dando frutti e permette di immaginare un futuro sostenibile per i servizi sanitari'', ha detto Pier Franco Conte, dell'universita' di Modena e Reggio Emilia.
''Ormai - ha aggiunto - abbiamo farmaci registrati da anni e male, con risultati modesti''. Per esempio, per un farmaco utilizzato da tempo per curare il tumore del polmone, ''si e' capito solo adesso che e' estremamente efficace per I tumori del polmone che hanno la mutazione del gene Egfr, che corrispondono al 15% dei casi. Ci sono voluti 6-7 anni per capirlo''. In questa prospettiva e' nato, piu' o meno spontaneamente in tutto il mondo, una sorta di Progetto genoma dei tumori, alcuni rami del quale sono attivi anche in Italia. L'obiettivo e' costruire banche dati in cui immagazzinare tutto cio' che si scopre sulle mutazioni, ognuna delle quali puo' diventare un possibile bersaglio di future terapie. ''Stiamo organizzando una rete per le mutazioni del tumore del polmone'', ha detto l'oncologo Giorgio Scagliotti, dell'universita' di Torino.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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