Le Regioni italiane che oggi hanno una popolazione più giovane e una maggiore natalità, nel prossimo futuro dovranno affrontare i costi di un importante aumento dei casi glaucoma, malattia degli occhi che rappresenta la seconda causa di cecità nel mondo e che colpisce circa il 2-3% della popolazione. La patologia, infatti, comincia a 'pesare' dopo i 60 anni e le aree dove oggi gli anziani sono meno cominceranno a risentire, nei prossimi anni, dell'ingresso di nuovi malati. Mentre nelle Regioni già 'vecchie' l'aumento dei costi sarà limitato. E' la stima di Luciano Cerulli, docente di clinica oculistica all'università di Tor Vergata di Roma, intervenuto oggi al seminario "Glaucoma: aspetti socio-economici di una patologia silente", organizzato oggi nella capitale dall'Associazione nazionale medici direzioni ospedaliere. "Il glaucoma ha come principale fattore di rischio - spiega Cerulli - l'età. Dai 60 anni in poi si ha un significativo aumento della patologia. L'aspetto interessante è che incrociando il fattore di rischio età con la prevalenza del glaucoma nelle varie Regioni siamo in grado, teoricamente, di prevedere l'impatto economico e sociale nelle diverse Regioni , dove si registrano grandi differenze.
La Liguria, ad esempio, ha una popolazione molto anziana con una natalità vicino allo zero. In questo caso, gli investimenti futuri, poiché non ci saranno nuovi individui che entrano nell'età a rischio, non dovranno essere molto elevati. Al contrario, nelle Regioni del Sud, si devono prevedere grossi investimenti, perché ci saranno molte persone che entreranno nella fascia dell'età a rischio". I costi del glaucoma, hanno spiegato gli esperti, sono in crescita. "Negli ultimi 10-15 anni - dice ancora Cerulli - l'ingresso di nuove molecole terapeutiche, più innovative ma anche più costose, ha aumentato in maniera drammatica i costi delle cure. Le spese per una Regione che cura i suoi malati con glaucoma sono di milioni di euro: una spesa che è negli ultimi 10 anni è aumentata di 10 volte". E la anche la scadenza dei brevetti per molti farmaci non basterà, secondo Cerulli, a frenare la spesa "abbiamo constatato come i pazienti italiani continuino ad utilizzare i medicinali di marca anche in presenza di uno generico meno caro". I costi della malattia sono complessi , spiega Esmeralda Ploner, del Centro di economia sanitaria (Ceis) dell'
Fonte: adnkronos
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
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"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
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