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Con le staminali si riparano i danni causati dalla parodontite

Odontoiatria | 22/06/2010 15:26

Riparare i tessuti ossei danneggiati dalla malattia parodontale, un tempo nota come piorrea, grazie alle cellule staminali. Oggi è possibile grazie a una sperimentazione italiana iniziata 10 anni fa e da poco conclusa alla Clinica odontoiatrica dell'Università di Milano-Bicocca, all'ospedale San Gerardo di Monza. ''Diversi studi da noi condotti in laboratorio e su animale - spiega Marco Baldoni, direttore della Clinica - hanno dimostrato che le staminali del midollo, se adeguatamente trattate e inserite in una struttura di supporto, sono in grado di produrre tessuto osseo.

La nostra idea è stata quella di sfruttarle per rigenerare l'osso perduto nei soggetti con malattia parodontale''. Ai pazienti coinvolti nella sperimentazione è stata prelevata una piccola quantità di midollo osseo, dal quale sono state isolate le staminali adulte. Le cellule, poi, sono state fatte crescere in laboratorio su un'apposita impalcatura di collagene. Infine, con un intervento in anestesia locale, sono stati riempiti i difetti ossei del paziente e, nel giro di qualche mese, le staminali hanno ricreato l'osso perduto. ''Allo stesso modo - aggiunge Baldoni - utilizzando impalcature rigide più grandi è possibile trattare anche le gravi atrofie dovute alla perdita dei denti, evitando così il ricorso a interventi aggiuntivi di prelievo osseo da cresta iliaca o da altre sedi''.

Sull'uomo sono già stati eseguiti sette interventi, ''e i risultati preliminari - dicono gli esperti - indicano che la rigenerazione ossea è addirittura superiore rispetto a quella ottenibile con le metodiche tradizionali''. Le terapie classiche rimangono comunque indispensabili nel curare le malattie parodontali, ma la speranza dei medici è che questa nuova procedura apra la strada a una riabilitazione ''sempre meno invasiva e disponibile per una gamma sempre più ampia di pazienti''.

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