Ospedali sempre più a misura di donna. Sono 122 in tutta Italia le nuove strutture che hanno ricevuto nel 2010 il 'bollino rosa' che certifica l'attenzione degli ospedali alle esigenze delle donne. L'iniziativa, presentata al ministero della Salute insieme al sottosegretario Francesca Martini, è promossa da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) ed è alla sua quarta edizione. Quest'anno, spiega Francesca Merzagora, presidente dell'Osservatorio, sono arrivate 132 candidature e tra le vincitrici oltre 100 hanno ricevuto più di un bollino. In particolare, a 51 ospedali sono stati assegnati 3 bollini, altri 51 hanno ricevuto 2 bollini, 20 un bollino. A candidarsi soprattutto le strutture del Nord, il 69%, il 17% delle richieste di valutazione arriva dal Centro e dal Sud il 13. L'89% delle candidature, poi, è di ospedali pubblici, l'11 per cento di strutture private accreditate.
Ma il bando è aperto anche agli ospedali di lingua italiana all'estero (1% le domande). Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le Regioni con il maggior numero di ospedali premiati. E 36 strutture si sono ricandidate per ottenere più bollini rispetto al 2009. 'Solo la Val d'Aosta - osserva Merzagora - non si è mai candidata'. I bollini 2010 saranno validi fino alla fine del prossimo anno, perché l'Osservatorio rivedrà i criteri di assegnazione della certificazione, 'aggiungendo ad esempio - ha detto Merzagora - un nuovo bollino per le strutture che hanno una unità senologica certificata a livello europeo'. In queste strutture il dolore per la donna non è più un tabù. Qui la situazione è in grande miglioramento, soprattutto dopo l'approvazione della legge sulle cure palliative lo scorso 15 marzo, e la maggioranza dei reparti ospedalieri in queste strutture è particolarmente attenta alla cura del dolore al femminile: nell'85% la valutazione del dolore è una routine, in otto ospedali su dieci esiste un programma organico di terapia antalgica, in sei su dieci si trova personale dedicato alla gestione e alla prevenzione del dolore.
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