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Dompè; scricchiola il sistema dei brevetti nell’Ue

Farmaci | 26/07/2010 17:34

La lingua da usare nella documentazione per la registrazione dei farmaci in Europa non è il primo dei problemi secondo il presidente della Farmindustria Sergio Dompè, secondo il quale “è il sistema brevettuale stesso che sta scricchiolando ed è sempre meno in grado di difendere e premiare la proprietà intellettuale che dovrebbe invece proteggere. E' questa vulnerabilità il vero rischio”. Il Commissario europeo per il Mercato Interno, Michel Barnier, ha proposto di limitare le lingue 'ufficiali' per il deposito dei brevetti europei a sole tre: l'inglese, il francese e il tedesco; cosi' escludendo l'italiano e lo spagnolo.

'La proposta ha suscitato le ovvie polemiche nazionali - ha spiegato Dompé anche dalle pagine del Financial Times nei giorni scorsi, 'ma manca di toccare il nocciolo della questione'. 'Come Presidente di Farmindustria - ha aggiunto - devo constatare che il costo di queste traduzioni non è il maggiore dei nostri problemi' ma che più in generale è il sistema dei brevetti che ha forti criticità . Per quanto riguarda le lingue, 'se, come si dice, lo scopo dell'esercizio è quello di ridurre i costi di traduzione, allora la logica suggerirebbe che la soluzione più efficace sarebbe la standardizzazione su una sola lingua.

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Se questa non può essere l'inglese per motivi di grandeur o di sentimento nazionale in paesi più influenti al livello europeo dell'Italia, suggerirei piuttosto di accordarci sulla lingua 'klingon' del telefilm Star Trek oppure l'idioma artificiale recentemente inventato per la pellicola Avatar'.

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