Il rientro dalle ferie si annuncia per molti medici con la spada di Damocle della nuova scadenza per la spedizione dei certificati medici per via telematica. Il ministro Brunetta prima della pausa estiva è stato chiaro: “A metà settembre terminerà la fase di collaudo e il sistema di certificazione on line della malattia sarà del tutto operativo. Chi non avrà ottemperato alla legge subirà le sanzioni previste”. Una dichiarazione che ha gettato lo scompiglio, come per altro facilmente prevedibile, nella categoria. Il primo passo del ministro è stato di chiamare tutti i presidenti delle Regioni, per sollecitare la distribuzione alle asl dei pin che dovranno poi essere assegnati ai singoli medici: “Mi hanno dato tutti ampie rassicurazioni - ha sottolineato il ministro -. Oggi siamo a un terzo di pin già distribuiti e operativi. Con il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, e con la Sogei (la società che ha fornito il software di riferimento, ndr) abbiamo verificato ogni singolo passaggio. I cittadini, lavoratori pubblici e privati, circa 17 milioni di persone, da metà settembre non dovranno più inviare raccomandate, non ci saranno più costi”. la Regione capofila di questa innovazione è il Lazio: la presidente Renata Polverini ha firmato un protocollo d’intesa con il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Si tratta del primo accordo di questo tipo, a cui ha fatto seguito, il 7 agosto scorso, quello siglato con la Campania. Sarà quindi la volta di Puglia, Calabria e Sardegna.
Brunetta è convinto della bontà del sistema che determinerà, una volta a regime, un risparmio “di almeno 500 milioni l’anno. Tutto questo sarà possibile nonostante tante resistenze, a partire dal sindacato medici della Cgil, che non ringrazio perché si è messo di traverso. Evidentemente non vogliono la modernizzazione del Paese”. L’esempio da seguire, ha aggiunto il ministro, è quello della certificazione on line per l’invalidità “che funziona benissimo, con 60mila medici che hanno il pin e inviano all’Inps la documentazione”. Intanto Lo Snami in una nota ha evidenziato una serie di difficoltà: “I nostri consulenti informatici – spiega Angelo Testa - in forma inequivocabilmente uniforme, hanno constatato una cattiva gestione per l'accesso al sistema tramite credenziali (username e password)".
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